Il day 4, metto le mani avanti, è un giorno di stanchezza, di pentimenti, di ripieghi.
Fallo un giro in Vaticano, l'espatrio sicuro, di questi tempi, niente tampone e pochi turisti. San Pietro è San Pietro, ma io non riesco proprio a farci pace: mi dà l'impressione sgradevole delle donne rifatte. Continuo a pensare che la Pietà l'abbiano messa lì perché così la quota turisti è assicurata. Opportunisti.
La Madonna, di cui tutti notano il lifting, è in realtà massiccia. È una donna solida, che sta, con la convinzione di una mamma. Lei che è giovane figlia di suo figlio, ha lo stupore di quel dolore che non si comprende, ma a cui si aprono le braccia. Ha la discrezione di quella sofferenza del giorno dopo, quando il palazzo è già crollato e tu ti chiedi che cosa fare delle macerie. Inerme.
E la Cappella Sistina, vuoi non vederla? Mica subito, eh, giusto alla fine del compendio della storia dell'arte universale. Mica da sola, eh, giusto insieme a tutti i turisti di Roma. Assembrati. Extra omnes!
Però, però. D'un tratto, l'Apoxyomenos. Come ho potuto dimenticarlo. Come possono non notarlo i colleghi turisti? E certo: non gli si può girare intorno. Così se ne notano solo gli occhi strabici, quando invece, nel guardarlo, strabiche diventavamo noi studentesse che - ben poco credibili - balbettavamo che la colpa dei capogiri era la nobile fatica dello studio, non certo lo scompenso dell'ormone. Abbacinante.
Vorrei andare ai giardini di Villa Borghese, ma io e i Compeed vojamo morì, e in fondo se Castel Sant'Angelo promette ristoro ai papi in vacanza, magari lo offre anche alle prof in disoccupazione. Stesa.
A Roma Google Maps non ce la fa. Mi scambia per un mezzo motorizzato, forse potrei concedergli un portavalori, sponsorizzandomi una galleria che non percorrerei neanche se fossi un mezzo cingolato. Mio malgrado, 25 km anche oggi. Deviazione dolosa.
Prooof come staaaaa io sono a Roma e ho finito i compiti...sei a Roma? E allora domani ho un appuntamento con la tua risata, perché se insegnare è imprimere segni, tu, bellezza dodicenne, lo stai già facendo nel modo giusto.
E così, nel crepuscolo che amo, nella sera in cui scopro che un cecchino non è un falso alterato, ma un piccolo Cecco - abbastanza bravo a mirare da uccidere Carlo III di Borbone - su la mascherina, ma in versione mute, che sono stanca. Vedo la santità der cupoloooooneeee (stonata in versione originale).