Divano
#possibiliscenari
Questo mese ho partecipato a un’iniziativa dell’azienda Nicoletti Home che proponeva di scrivere una “storia da divano”, una storia da raccontare dal divano o sul divano sorridendo con gli amici o tra sé e sé, in un periodo storico in cui questo luogo dei nostri salotti ha ospitato tante nostre serate in lockdown. Se volete saperne qualcosa in più e leggere la storia vincitrice, la troverete qui.
Per la prima volta ho fatto i conti con la limitazione di 100 parole, pochissime. L’ho vissuto come un invito alla semplicità e ho pensato a un divano in particolare, quello della casa in montagna di quando ero bambina.
Divano
Mamma, che cos'è questo buco tondo tondo sul bracciolo del divano? Sembra scavato apposta per il mio dito di bambina: ci entra giusto giusto!
È stata la nonna, sai, fumava e una volta si addormentò sul divano con la sigaretta accesa.
Una forma impressa sul divano. Come qualcuno che si è appena alzato e ha lasciato un po' del suo calore a chi viene dopo. Forse la nonna ha esagerato con il calore, ma almeno ha trasceso il tempo, a ricordarmi che, anche quando il divano torna freddo, l'impronta di chi passa nel mondo permea noi e il mondo stesso.


capisco il limite delle 100 parole, ma avrei letto volentieri dipiù.............Vinetta
....... e mi piace particolarmente perché conosco il divano ed il buco. C