Claudia
Sono nata a Pavia tra le canzoni di Max Pezzali, che cantavo a squarciagola con mia sorella nei viaggi in macchina in famiglia, dimostrando fin da allora una certa vena artistica rumorosa e festaiola. Presto La spada nella roccia divenne la mia scuola di vita: avevo forse già intuito che “non c’è logica spiegazione a una tal disturbazione” e che l’unico modo per essere ordinata e per lavare i piatti volentieri era buttar lì un prestidigitorium…ogni tanto ancora ci provo, avendo fatto ripetizioni anche con Harry Potter, ma per ora senza risultati.
In anni di canti e curiosità disparati, la svolta avvenne quando andai a vedere il balletto classico alla Scala, con l’eleganza dei tutù…il movimento leggiadro delle scarpette……..ehm....quasi. La svolta fu ballare la Macarena alle feste di prima elementare. Non si riusciva più a portarmi a casa! Hai capito Tchaikovsky de noantri! Da allora tredici anni di danza modern, per poi cercare nuove strade di sperimentazione a cui la curiosità ha tolto sempre più freni: pizzica, tarantelle, ma anche boogie woogie e reggaeton e soprattutto esperimenti tra il teatro e la danza…cioè nel teatro-danza? Forse soprattutto nello spazio tra.
Nel frattempo, tra una cosa e l’altra, ho anche studiato e trovato un lavoro. Chi lo avrebbe mai detto, quando ero piccola, che mi sarei dedicata alle materie umanistiche e non alla scienza? In fondo avevo una mentalità scientifica e alla scuola media studiavo quasi esclusivamente matematica. In fondo mi sono iscritta al Liceo Classico perché ci sarebbero andati i miei amici. Solo marginalmente, anche per una vaga curiosità verso quel mondo sconosciuto del latino e del greco.
Ma poi. Poi, quando il percorso del liceo è cominciato, ho scoperto i colori che si potevano trovare nel comprendere e interpretare una grammatica rigorosa e complessa. Ho scoperto che una lingua è un punto di vista sul mondo e che quello dei Greci e dei Romani è estremamente affascinante, capace di profondità e irriverenza allo stesso tempo. Mi sono cimentata nella musicalità della metrica, nella creatività della traduzione. Dopo la Maturità mi sarei iscritta a Medicina come da buona tradizione familiare e da ragionevole scelta della brava studentessa moderna con la testa sulle spalle. Ma in fondo qui non mancano sognatori e l'idea di non leggere mai i testi dell'Anonimo del Sublime sembrava inaccettabile. Perciò mi sono iscritta a Lettere Classiche a Milano. Dove non ho mai letto l'Anonimo del Sublime! Ho partecipato alle lezioni più stravaganti sulle lingue morte più astruse, a Seminari su Omero, ho sudato sette camicie, ma mi sono finalmente laureata con molti, pazzi amici intorno a me.
Che cosa mi mancava però? La biblioteca di Cambridge, che pur mi affascinava? Bella, ma in fondo…sempre tendenzialmente inanimata. Mancavano le persone. Mancava passare dalla conoscenza dell'animo umano stimolata dalla lettura dei classici alla condivisione con l'animo umano. Ed ecco l'insegnamento, ed ecco Milano. Greco e latino a tu per tu con gli studenti di liceo in difficoltà. Le materie umanistiche nella scuola media, che tanto interpella l'insegnante in termini di comunicazione umana, di spiegazione chiara di concetti difficili, di gestione creativa delle iniziative assurde di studenti selvaggiamente simpatici. Un esilarante mix tra Il Libro della giungla e i domatori di leoni del circo! 🤹♀️
App Antiche, dici? Eccoci a fondere l'antico e il moderno: il punto di vista della studentessa si mescola con quello dell'insegnante, i vecchi compagni di scuola diventano nuovi compagni di lavoro, il latino e il greco entrano nelle ultime frontiere della tecnologia.
Giovanni-Claudia-Giovanni, quei tre che erano compagni di liceo... #maperdavvero? I mix casuali di una classe di quattordicenni con le sue dinamiche e i suoi ruoli: Giovanni IlContestatore, Giovanni SenzaTesta, LigiaDolcilla Claudia. Mi pare di sentirli.
LigiaDolcilla Claudia: «Ragazzi, oggi la prof interroga in greco! Che ansia, non so niente! Ho cucinato dei biscotti per fare merenda mentre ripassiamo. Li volete? Dai, alfa puro...»
Giovanni SenzaTesta: «Eh? Ma oggi cos'è, venerdì? A che ora comincia la scuola, alle 8? Ma alle 8 si dorme, che novità sono...»
Giovanni IlContestatore: «Ma ci deve solo provare a interrogare. L'ha mai detto? Io non l'ho sentito. Non se ne parla. Di venerdì poi...al limite posso rispondere a domande dal posto, tanto quelle è ovvio che le so...».
Che cosa potevano avere da spartire questi personaggi usciti dai libri di storia? Una certa attitudine per il divertimento e le feste in grande, una comune curiosità per il sapere, una spinta a confrontarsi reciprocamente. Anche per riconoscere, nel caso, di non avere niente da spartire. Con la schiettezza di discutere e prendere le distanze, ma anche l'onestà intellettuale di ritrovarsi in un progetto comune, guardando al passato con la leggerezza di un sorriso. Se volete saperne di più delle applicazioni sul greco e sul latino, vi aspettiamo su https://www.appantiche.it/
E nel tempo libero (?), cos’altro?
La cucina, passione per tradizione familiare, per soddisfazione personale e per condivisione in conviviali eventi tra amici. Con quella magia della trasformazione in manicaretti buonissimi di materie prime che di per sé non sarebbero neanche tanto interessanti (chi la mangerebbe mai la farina cruda?). L’atto creativo di per sé. E quel calore di unire e nutrire le persone a cui vuoi bene.
Il cinema, perché mi costringe a spegnere il cellulare e a immergermi completamente. I film, perché sono un punto di vista, di osservazione. Anche qualcosa su cui scrivere, eventualmente, come ho fatto andando al mare, un articolo per DGT online informer.
Ah, il mare!! 😍 E in ordine rigorosamente sparso: la musica! le scarpe col tacco! le gif 😂😂 i vestiti eleganti! le discussioni! camminare! i libri! la pizza!! 🍕 L’ho già detta la pizza???🍕
Se penso a che cosa mi ha portato ad aprire questo blog, a che cosa accomuna tante di queste passioni - al di là della creatività - penso soprattutto alle storie delle persone. Quelle che ascolto e cerco negli altri, amici, studenti, personaggi. Quelle che provo a immaginare e a esprimere, nella danza e nelle varie forme di scrittura. Quelle che si intersecano con la mia storia e che quindi costruiscono, esse stesse, la mia storia.
Benvenuti.
Buon viaggio!






