30
#tralerighediognigiorno
30.
Attesi, temuti. Penso al tempo in cui dicevamo "Anna? Avrà trent'anni" e ci sembrava un'età in cui ormai tutto doveva essere compiuto, in cui c'era una certa definitività. Penso al tempo in cui ormai i trenta li vedevamo arrivare e dicevamo "Oddio, quando poi li compirò io i 30...sarà un trauma...".
Oggi una mia alunna - 11 anni - si è ricordata del mio compleanno e mi ha scritto una email. Mi ha augurato una giornata speciale e magica. Mi ha fatto sorridere, mentre facevo un po' le solite cose e mi dicevo che insomma...speciale...magica...mica tanto!
Poi però ho pensato ai miei trent'anni. Quelli di oggi. Quelli della mia giornata con le solite cose. Quelli veri. Il pane che lievita con il lievito che ho fatto nascere io, quando il lievito di birra era una sorta di idea platonica. La torta di Bake off, dai, cosa la prendiamo a fare in pasticceria: la faccio io.
Ballare truccata di tutto punto lavando i piatti, indossando dei pantaloncini corti. Dei pantaloncini corti, io. Esaltata della sola ipotesi di poter essere bella e amabile così.
La libertà di comprarmi dei fiori da sola. Perché volevo celebrare la vita e allora niente, me li sono regalati da sola.
Chiudere l'anno scolastico, con ironia e responsabilità, sapendo di aver avuto e di avere ben chiaro il centro, anzi, il cuore.
Curare la casa, le piante. La cena in famiglia, ma stavolta a casa mia.
Aver mangiato troppa torta, perché in fondo non si può esagerare con la responsabilità, e un po' bambini lo si deve rimanere, con il metabolismo che di rimanere bambino no, non ne vuole sapere e la consapevolezza che i peccati di gola li sconterò per settimane. Un po' come strapparsi un capello bianco e nel frattempo coprire i brufoli con il correttore, un po' "la mia cellulite, le mie nuove consapevolezze".
I miei trent'anni sono la mia commozione, finalmente. Nel pensare a mia mamma trent'anni fa, io e lei. Nel pensare alle mie solite cose, tanto scarabocchiate e per niente definitive, ma magmatiche in quella profonda e ostinata convinzione che un Senso c'è, un Progetto c'è, uno Sguardo è su di me.
E allora 30, sì, in fondo un po' speciali e magici.

